Gli Intronaut, quartetto Californiano molto interessante, appartenente al movimento progressive/experimental metal con influenze noise paragonabile a Isis, Cult of Luna e Breach.
Se nei due album precedenti ("Void" e "Prehistoricisms") la tendenza era un po' quella di perdersi nella ripetitività dei brani annoiando alla lunga l'ascoltatore, in quest'ultimo "Valley of Smoke" l'attitudine è ben diversa: otto tracce solidissime, studiate e strutturate a regola d'arte, caratterizzate da sonorità jazz, ritmiche afro/latine, insolite aperture vocali melodiche ben inserite e la classica "rabbia" scatenata dalla band.
Un lavoro che ha sicuramente subìto un'evoluzione non tanto dal punto di vista esecutivo - che già in passato era ottimo - ma più che altro nella composizione dei pezzi, che girano molto più fluenti con un granello di melodia indirizzata ad un pubblico più vario e ad uno stile maggiormente ricercato, paragonabile ai Mastodon.
Da sottolineare la collaborazione con Sir. Justin Chancellor from Tool nella notevole traccia strumentale "Valley of Smoke", che tende a dare l'impronta salda di questa brillante mutazione ad un Metal sempre più sperimentale.