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Lo scoro 26 maggio avuto l'opportunità di intervistare telefonicamete Wednesday13 alias Joseph Poole (ex vocalist dei Murderdolls).
Diversamente dal suo aspetto macabro e tetro, Wednesday13 è una persona molto disponibile, e l'intervista concessa a Groovebox.it è scivolata via parlando di aspetti personali, musicali in genere e ovviamente dell'ultimo lavoro, Condolences, in uscita il 2 giugno 2017.
Intervista a cura di Alessio Degiampietro
Ciao Joseph, grazie per il tuo tempo e la tua pazienza. Come va?
Bene, grazie! Siamo pronti per la pubblicazione del nuovo album e meglio di cosi non potrebbe andare.
Cosa puoi dirci di Condolences? Spiegaci il motivo di questo titolo.
Ho scelto questo titolo perché il tema della morte interessa tutti, non è un argomento al quale possiamo sottrarci, neanche se lo volessimo. È vero, la morte porta tristezza, ma con la parola Condolences (condoglianze, ndr) possiamo dimostrare calore e sostegno e dire “Ehi, ci sono. Sono con te e non sei solo”.
Cosa è cambiato rispetto ai precedenti album, in merito al groove e allo stile della band?
Questo album è completamente diverso da quelli scritti 10-12 anni fa. Quando ho pubblicato il mio primo lavoro, eravamo solo io e lo studio di registrazione. All'inizio ero io a suonare molti strumenti, una sorta di one-man-band, non c'era una vera band a supportarmi. Poi 5-6 anni fa ho sentito la necessità di suonare “con le spalle coperte”, e di circondarmi di musicisti.
Quando inizia la storia di Condolences?
Beh … credo un paio di anni fa, quando ho scritto proprio la title-track. Mi hanno ispirato alcuni episodi accaduti nella mia infanzia, o alcuni compagni della band, che sono stati colpiti da un lutto, e ancora la morte di alcune celebrità … in questi casi le prime cose che senti dire sono R.I.P., “Mi dispiace per la tua perdita”, “Condoglianze”, per l'appunto. La morte è una delle grandi domande della vita, ci spaventa, non è una cosa bella, non abbiamo idea di dove stiamo andando, cosi volevo dimostrare che la parola condoglianze è potente, è una forte dose di empatia, e può essere utile per far sentire la nostra vicinanza.
L'album comprende 13 tracce molto più heavy rispetto al passato. Quale canzone, secondo te, rappresenta meglio il tuo ultimo lavoro?
A noi piacciono tutte, ma se dovessi sceglierne una direi Condolences oppure Death Infinity, che chiude l'album. Sono 2 brani nati molto tempo fa, hanno avuto un'evoluzione ben curata e attenta. Quando abbiamo finito di registrarle c'era in studio un'atmosfera positiva, sentivamo di essere molto soddisfatti del prodotto finale. Credo che siano due tra i brani più belli che io abbia mai registrato.
In generale, quando e dove scrivi?
In posti diversi, dove capita … non scrivo tra un album e l'altro, non voglio neanche provarci … non c'è un tempo preciso per mettermi tranquillo e scrivere un testo. Nascono cosi, senza uno schema definito. Di certo continuo a suonare in ogni momento, finché nasce qualcosa che mi piace. Cosi quel “qualcosa” si evolve lentamente, va in sala prove, passa dal soundcheck e si arriva alla canzone.
Perché hai deciso di lavorare con Chris Harris, già produttore di realtà importanti come gli Hatebreed e i Queensryche?
Chris ha già collaborato con noi nel 2010, anche se per poche settimane. Siamo diventati subito amici, abbiamo iniziato a fare musica insieme e ci siamo detti “Ehi, un giorno o l'altro faremo qualcosa insieme”, sai, come si fa spesso con un buon amico. Ho preso la palla al balzo: volevo realizzare un album dal suono più pesante e, ovviamente, ho chiamato lui. Sono onorato di aver lavorato con Chris, è una persona competente; inoltre io sono un perfezionista, perciò la collaborazione è stata produttiva fin da subito e al 100%. Ti confesso che, se non avessi avuto il suo aiuto, ora starei ancora pensando a qualche idea per migliorare Condolences. Invece il 2 giugno (2017) l'album vedrà finalmente la luce. Con lui ho registrato il miglior album della mia carriera.
Cosa mi dici della collaborazione con la Nuclear Blast?
Per me è la miglior etichetta di sempre, è una label che ti sostiene, ti fa crescere, ti consiglia e ti aiuta nella promozione. C'è un team di addetti ai lavori dietro ogni artista e ti permette di lavorare bene. Con Chris Harris alla produzione e la Nuclear Blast come etichetta non posso che essere felice. Tante cose nel passato le ho fatte da solo e avrei potuto continuare su quella strada, ma avere un team dietro cambia il modo di lavorare e di vedere le cose. Credimi.
Capitolo concerti: verrai a suonare live in Europa durante l'estate? E soprattutto, che idea ti sei fatto dei fans italiani?
A giugno saremo in Germania, Olanda e Irlanda per alcune date e poi il 10 giugno ci aspetta il Download Festival in Inghilterra. Poi torneremo negli States per un lungo tour. L'Italia è un grande Paese, mi sono divertito spesso da voi e i fans hanno sempre ricambiato l'affetto. Non vedo l'ora di tornare.
C'è solo musica nella tua vita o hai anche altri interessi?
La musica è al centro della mia vita, non riesco a immaginare altri interessi perché la musica stessa riempie il 90% delle mie giornate e di meglio non potrei chiedere. È il mio lavoro, la mia passione, è divertente e mi soddisfa, sono felice di tutto ciò e non chiedo altro.
Cosa ascolti ultimamente?
Ascolto nuove bands e c'è tanta musica del passato che scopro solo adesso. Da ragazzo ascoltavo molto Glam-Rock o Punk-Rock, per cui ho il tempo per scoprire cose nuove e cercare quelle più vecchie. Ultimamente mi piace soffermarmi sui Killing Joke, una band che richiama echi post-Punk, che ho sentito per la prima volta 7 anni fa, e ad oggi è una delle mie band preferite. Mi piace assimilare suoni diversi da band e periodi differenti.
L'ultima domanda, attuale purtroppo, riguarda il compianto Chris Cornell: so che la tua musica è lontana dallo stile di Chris e dei Soundgarden, ma cosa ne pensi di questo artista e della sua improvvisa morte?
È una situazione molto triste per la sua famiglia, i fans e quanti lo hanno apprezzato. La musica parla alle persone, e Chris sapeva farlo benissimo, dando tutto sé stesso parlando al mondo. Con i Soundgarden ha avuto un impatto molto forte sulla musica. Non riesco a spiegarmi cosa sia successo e perché lo abbia fatto. Lui non era “umano”, il suo stile era unico, davvero. Purtroppo è andata cosi, ma almeno la sua musica vivrà per sempre. Se ci fosse anche solo una persona che non ha mai ascoltato i Soundgarden, gli direi di farlo subito, perché quei ragazzi suonavano fuori dalle regole e scrivevano a modo loro. Per me Black Hole Sun è una delle più belle canzoni rock di sempre.
La musica e il song-writing di Chris Cornell hanno avuto una certa influenza sul tuo modo di scrivere o comporre?
Questo non saprei dirlo, ma da ragazzo i Soundgarden erano una delle mie top-band insieme ad altre icone del grunge come gli Stone Temple Pilots e gli Smashing Pumpkins. Tutto il grunge è stato importante ma ora, per il mio stile musicale, ho scelto un'altra strada.
Grazie Joseph, sei stato molto disponibile e aspettiamo di ascoltare Condolences!
A presto e grazie a te!
Groove Box ringrazia Barbara e NeeCee Agency per la collaborazione.
31/05/2017
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