In occasione del concerto che i 3 Inches Of Blood hanno tenuto a Milano per il Roadrage Tour sabato 28 maggio, Groove Box ha scambiato quattro chiacchiere con Jamie Hooper cantante della band.
Ecco cosa ci ha raccontato:

GB: Ciao Jamie, innanzitutto benvenuto nella torrida Italia!

Jamie: è un piacere essere qui anche se fa veramente troppo caldo! Non riesco a dormire! Però è bello, ieri eravamo vicino a Venezia e siamo stati in spiaggia, giornata libera.

GB: Avete visitato anche Milano?

Jamie: No, per noi è veramente difficile visitare le città in cui suoniamo, ho fatto una piccola passeggiata in giro ma siamo arrivati stamattina alle 11...in più fa veramente caldo!

GB: Come vi sentite? Siete pronti per stasera?

Jamie: Non vedo l’ora! Anche se stamattina stavo un pò male, avevo ancora il whisky di ieri sullo stomaco ma ora sto bene. Sono pronto, è la prima volta che suoniamo in Italia!

GB: Come ti senti a suonare per un pubblico che magari non vi conosce così bene?

Jamie: è proprio per questo che siamo qui, per farci conoscere. E’ bello suonare per un pubblico vario con gusti differenti. Ognuno di noi apprezza le altre band con le quali siamo in giro, per cui speriamo che la gente faccia lo stesso.

GB: Parlando diversità di generi e sonorità, cosa ne pensate dei concerti nei quali suonano band di diverse influenze e sonorità? Mi spiego: per esempio in Inghilterra o negli Stati Uniti non vi sono assolutamente polemiche su concerti misti, i Linkin Park possono benissimo suonare con i Metallica e non vi sono problemi di alcun tipo mentre purtroppo la cultura italiana è differente: qui se osi mettere sullo stesso palco Linkin Park e Metallica c’è sempre una moltitudine di persone pronta a gridare alla blasfemìa. Cosa pensi di tutto questo?

Jamie: io penso che suonare assieme a band diverse sia solo un bene, ti dà la possibilità di farti conoscere e magari anche apprezzare da persone che non ascoltano il genere musicale che cerchi di proporre. E’ bello.