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Dopo aver spopolato sul web con oltre undici milioni di contatti grazie al loro singolo “What Happened”, gli olandesi DOPE D.O.D., sbarcano in Italia con il loro rap – horrorcor per presentare l'ultimo lavoro intitolato “Da Roach”.
Grazie ad Elisa della Propapromoz, siamo riusciti ad intervistarli giusto prima dei concerti che li hanno visti protagonisti il 23 maggio al Bloom di Mezzago (MB), il 24 al New Age di Roncade (TV) e il 25 al Rock Planet di Pinarella di Cervia (RA).
Abbiamo incontrato per voi Skits Vicious che ci ha sorpresi per la sua spontaneità, simpatia, ma soprattutto per la passione che ci ha trasmesso in questa chiacchierata.
GB - Ciao Skits, Benvenuti in Italia e grazie per averci dato quest'opportunità.
SV - Ciao e grazie a te.
GB- Volevo farti alcune domande. Non è la prima volta che suonate in Italia, cosa ne pensate del pubblico del nostro paese?
SV - Beh guarda, in base ai concerti che abbiamo fatto fino ad oggi qui, posso dire che il pubblico italiano è fottutamente grandioso.
Penso che ci sia una robusta tradizione hip hop qui, sia nelle città che come cultura in generale. Insomma, trovo che ci sia una grande scena hip hop ed il pubblico è folle per quella che è stata la mia esperienza. E questo è semplicemente perfetto per noi. Mi aspetto che i prossimi concerti qui siano meravigliosi!
GB - Conoscete alcuni artisti italiani nella scena hip hop?
SV - Sì, conosciamo Noyze Narcos e poi abbiamo registrato con Maztek che ci ha dato il beat per un pezzo (n.d.a. “brutality” – The Evil E.P.). In definitiva non conosco benissimo la scena italiana, ma so che è abbastanza grande.
GB - Pensate che la diversità di lingua sia un limite? Avete mai provato a cantare in Olandese?
SV - In realtà noi siamo tutti cresciuti come bilingue, quindi abbiamo sempre parlato in inglese. Sin dall’inizio poi, abbiamo rappato così e non abbiamo mai avuto l’ambizione di farlo in olandese.
Però, se tu hai una lingua che il resto del mondo non parla, beh sì, credo che ti possa limitare. Per esempio a me piacerebbe capire cosa dicono gli artisti italiani perché così potrei comprendere anche meglio la loro musica. Penso che se hai una lingua che viene parlata solo in certi posti, beh allora devi fare tutto il possibile per diventare grande lì …eheh!
GB - Il vostro modo di fare musica è qualcosa di più del solo hip hop, come lo descrivereste?
SV - Sì il nostro genere è sia hardcore che Hip hop e penso che sia anche horrorcore in un certo qual modo perché ci sono molte parti oscure al suo interno. Ma per noi, beh è hip hop.
Abbiamo collaborato con numerosi artisti americani, come Redman che è molto funky ed ha un minimo di hardcore-rap si sa.. ma lui, sai, usa più di noi la gola, ma ci mette la nostra stessa rabbia.
Perciò diciamo che alla fine il nostro è hip-hop e basta, senza altre etichettature.
GB - Tempo fa siete stati in tour con i Limp Bizkit e Korn, ci sono artisti o band fuori dal mondo hip hop / rap che vi piacciono e ascoltate? Il rock vi piace?
SV - Per via dei nostri genitori siamo cresciuti con un sacco di rock inglese come per esempio i Sex Pistols o T.Rex, ma anche altri generi come il reggae. Penso però che la musica elettronica appartenga molto di più alla nostra generazione. Infatti, poi abbiamo continuato a crescere ascoltando Grime e Jungle. Dopodiché è arrivato il Dubstep che ha incorporato quel sound per poi farlo in un certo senso proprio combinandolo con l'Hip-hop.
GB - Con quali artisti vi piacerebbe collaborare?
SV - Ah beh, ce ne sarebbero milioni!
GB - E di rock ce n’è qualcuno in particolare?
SV - Siamo stati in tour con i Limp Bizkit ed i Korn, ai quali siamo sempre stati in qualche modo vicini. Quindi direi che sarebbe grandioso se un giorno riuscissimo a collaborare con loro.
In generale però, posso dire che la musica che vorremmo fare dev’essere sempre perfettamente combinata con qualunque artista vogliamo lavorare e questo anche per far sì che la cosa funzioni bene.
Perciò creare una traccia che sia specificamente rock sarebbe difficile per noi, ma prendere alcuni “tocchi” da chitarristi o band (rock) sarebbe qualcosa di decisamente figo da fare un giorno.
Però aspetta … fammi chiedere anche a qualcun altro della crew (si gira e chiede agli altri).
Skits: “Dopey dice (che gli piacerebbe collaborare con) i System of a down!”…ehehehe!
GB - “Da Roach” è il vostro nuovo album. Potresti spiegarci qual è il suo significato e qual è il messaggio che vorreste trasmettere al vostro pubblico?
SV - Lo scarafaggio è un essere vivente che sopravvive di fronte a qualsiasi tipo di disastro. Se per esempio sganci una bomba nucleare da qualche parte, qualsiasi cosa muore ad eccezione degli scarafaggi. E noi siamo così. Se la cultura viene completamente distrutta fino al punto che non sopravvive niente di originale, beh noi siamo gli scarafaggi! Deponiamo piccole uova di D.O.D. che poi si diffonderanno nel tuo Paese. Noi siamo il virus dell’hardcore hip-hop!
GB - “What happened” ha raggiunto quasi gli undici milioni di visualizzazioni su Youtube. Come vi sentite? Vi aspettavate questo enorme successo?
SV - In realtà, non puoi mai sapere quando accadrà una cosa così. Ma se fai qualcosa in cui credi e che sai essere grandiosa, sai anche che la gente lo riconoscerà. Ma è chiaro che è bellissimo vederlo quando accade. Però non puoi predirlo, è semplicemente successo.
GB - Il nuovo LP vede la presenza di numerosi ospiti tra cui per es. Onyx. Com’è stato collaborare con lui?
Non c’è assolutamente niente di meglio!
Potrei smettere oggi stesso di rappare, avere intorno solo gente che mi odia, aver perso tutti i miei soldi, la mia casa, i miei amici, la mia famiglia, insomma, qualunque cosa accada, ho comunque fatto un brano con una leggenda, o no?
Ed io penso che per un artista questa sia una delle cose più importanti.
Sai, esser capaci di alzare il livello della musica è meraviglioso. Oppure esser capaci di diventare famosi e vedere che piaci al pubblico è qualcosa che ogni artista vorrebbe.
Ma se riesci ad essere apprezzato da coloro che ti hanno ispirato, beh, questo è il livello più alto.
E questo è ciò che Onyx rappresenta per me.
- Pensi che sia corretto dire che nell’hip-hop e nel rap le collaborazioni sono una parte fondamentale nella creazione artistica dei brani o di un nuovo album?
Sì.. sì, penso che lo siano. In particolar modo nel rap è qualcosa di così riconoscibile, no? Se hai una collaborazione è un segno di “rispetto”. Ma è anche segno del fatto che due cose possano funzionare bene insieme. Quindi essere capaci di lavorare con coloro che hanno ispirato la musica che ora facciamo, in effetti, è una cosa davvero importante e sì, in definitiva, penso che sia un gran segno di rispetto.
Grazie mille Skits per la tua disponibilità ed in bocca al lupo per i prossimi concerti qui in Italia!
Grazie a te, Ciao.
01/06/2013
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