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ESCAPE THE FATE
Groovebox.it intervista Craig Mabbit
 
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Lo scorso 20 Marzo, in occasione del loro concerto ad Amsterdam abbiamo avuto la possibilità di fare quattro chiacchiere al telefono con Craig Mabbit, vocalist degli Escape the Fate, ecco cosa ci ha raccontato.

Ciao Craig, Sei elettrizzato per l’uscita del nuovo album?

Craig Mabbit: Si, assolutamente, siamo stati fuori dalle scene per un po’ e molti pensavano che la band si sarebbe sciolta, sai questo è quello che faccio da una vita, da quando avevo 17 anni, viaggio per il mondo da quell’età, nonostante non mi piaccia volare non vorrei fare altro.

Cosa vi aspettate dai vostri fan col nuovo album? Quale pensate possa essere la loro reazione?

CM: Speriamo che i nostri fan apprezzino ovviamente, credo che il sound dica molto di noi, insomma, quello che cerchiamo di fare è fare musica per noi stessi, musica che ci piaccia prima di tutto, e quindi è quello che abbiamo fatto anche per questo album.

Il vostro ultimo album, Escape the Fate è uscito nel 2010, Ungrateful esce il 14 Maggio, quali sono per te, le maggiori differenze tra i due album?

CM: Credo che forse la differenza più importante sia proprio il fatto di aver fatto davvero musica “per noi”, non fraintendermi, adoro il nostro self-titled ma forse per quell’album abbiamo…ho cercato di essere qualcosa che non sono, e questa è la differenza principale di questo album rispetto agli album precedenti, questo è stato quello a cui abbiamo contribuito maggiormente sotto ogni aspetto, abbiamo deciso lo studio di registrazione, assunto i tecnici del suono e abbiamo fatto tutto da soli senza assumere un produttore, ci siamo impegnati per fare quello che sentivano di dover fare.

È questo uno dei motivi per cui avete lasciato la Interscope Records per la Eleven Seven Music?

CM: Una delle ragioni principali per cui abbiamo lasciato la Interscope è perché ha mollato il rock, per loro il rock era morto, loro preferivano Lady Gaga, la Eleven Seven Music invece è davvero un’etichetta rock, hanno reindirizzato la nostra carriera sulla giusta strada, loro credono davvero nella musica, credono nel rock e credono in te come artista, rispettano e incoraggiano gli artisti che fanno musica rock, tra l’altro ha sotto contratto alcune delle migliori rock band in circolazione quindi è bello essere parte di questa grande famiglia.

In questi ultimi anni la vostra line-up è cambiata, e TJ Bell ha preso il posto di Max Green al basso; cosa è cambiato tra di voi durante le registrazioni per il nuovo album?

CM: Il legame tra di noi è sempre molto forte, Max faceva parte della band, ma pensavamo non sarebbe mai finita la cosa, (Max Green ha dovuto lasciare la band per problemi di droga) voglio bene a Max per me è come un fratello ma era difficile la vita in tour con la band, e questo è triste e brutto da dire. Con TJ Bell però non potevamo chiedere di meglio, è uno dei miei migliori amici e sono davvero felice che sia parte della band.

Ungrateful è la title track dell’album ed è anche la prima canzone che abbiamo avuto modo di ascoltare. Puoi dirmi qualcosa di questa canzone? Perché l’avete scelta come title track?

CM: Il nostro chitarrista Monte a dir la verità aveva un’idea diversa per il titolo della canzone, riguarda il fatto che non volesse più andare in tour con Max, cioè non voleva più andare in tour, punto. Voleva stare a casa, scrivere e produrre, era come se non fosse grato delle possibilità che ci venivano offerte, andare in tour, girare il mondo, conoscere persone, devi riconoscere con umiltà quanto sei grato per quello che hai.

Come nascono le canzoni negli Escape the Fate?

CM: In genere è molto veloce e semplice, gli altri prima lavorano sulle parti strumentali, chitarra, basso, batteria, poi registrano dei demo e quando sono soddisfatti me li inviano e io inizio a lavorare sui testi, anche se a volte capita di  in studio e lavoro con gli altri sulle musiche. Ci sono un paio di canzoni del nuovo album, tra cui Untill We Die in cui ci sono delle parti che aveva scritto Monte e ci aveva fatto sentire, erano fantastiche, così gli abbiamo detto di non fare il timido e che volevamo inserirle così com'erano. A volte anche gli altri magari contribuiscono ad altre parti delle canzoni.

In Ungrateful Patrick Stump dei Fall Out Boy ha collaborato con voi in una canzone, Picture Perfect, com’è stato lavorare con lui?

CM: È stato fantastico lavorare con lui, è davvero un grande artista, è in grado di ispirarti, sai a volte artisti del suo calibro arrivano in studio e pretendono di entrare e dettare le regole, lui invece si è messo completamente a disposizione per lavorare con noi, c’era un bel clima in studio con lui, è stato magnifico lavorare con un artista con il suo talento.

C’è qualche artista con cui vorresti collaborare in futuro?

CM: Sinceramente lavorerei con chiunque, mi piace pensare che chiunque collabori con te, in un album, ti aiuti a crescere artisticamente, è bello vedere come qualcuno che sente un tuo pezzo ti proponga nuovi spunti, che contribuisca a sviluppare le tue idee in modo nuovo, credo sia questo il bello di poter collaborare con qualcuno.

Avete dei piani speciali per il futuro? Ho saputo che avete in programma di andare in tour per un po…

CM: Si, andare i tour, promuovere l’album, andare in giro per il mondo…

Ho letto che sarete in Italia a Giugno coi Papa Roach…

CM: Si il 19 Giugno a Treviso e il 20 a Milano

Ultima domanda…siete andati in tour con molte band, con quale band vi siete trovati meglio, oppure, c’è un episodio particolare che ricordi?

CM: Ci sono tantissimi ricordi ma ora come ora non me ne viene in mente uno in particolare…ecco, il nostro batterista è un grande fan degli Avenged Sevefold,  ed era andato ad un loro concerto a Las Vegas, una sera, mentre eravamo in tour li abbiamo incontrati e il chitarrista Synyster Gates  ha riconosciuto Robert che lo ha invitato sul mio tour bus a bere qualcosa, credendo che ci fosse un party. Quando sono saliti sul tourbus io ero solo a guardare la tv come un bambino, guardavo Top Gun. Robert mi ha chiesto cosa stessi facendo li, pensava stessi facendo una festa e aveva portato Synyster Gates apposta! Io ero davvero imbarazzato, ho iniziato a dirgli: "certo c’è un party! cosa vi porto da bere? Vi porto da bere!"  Che figura!

05/04/2013


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