Report a cura di: Carlo Vergani

Non è la prima volta che Mark Tremonti passa dal nostro Paese con un suo progetto parallelo agli Alter Bridge. Quella di questa sera è la quarta volta e domani, a Roma, sarà la prima data fuori dal capoluogo meneghino. Nei primi 3 concerti lo hanno visto suonare in locali molto piccoli come Tunnel e Magazzini Generali e nel parcheggio del forum di Assago in supporto ai Limp Bizkit quest’estate. Quella di questa sera è la prima volta in un locale con la “L” maiuscola e sono certo che farà un grandissimo show.

Ad aprire il concerto ci sono i londinesi Raven Age. La band del figlio del bassista degli Iron Maiden è già passata per il nostro Paese a giugno di quest’anno, in apertura al concerto bolognese dei Mastodon. Il loro è un metal melodico o semplicemente Nu metal anni 2000, senza se e senza ma. La loro performance sembra uscita dagli anni in cui avere capelli colorati e piercing al sopracciglio era di moda.  L’unica differenza con gruppi come i primi Linkin Park è che il lavoro del dj è sostituto dall’immancabile portatile con la mela che ora mai la fa da padrone in molti gruppi. Il frontman, Michael Burrough, è l’unico della band che si destreggia meglio sul palco, va a cantare anche in mezzo alla folla dell’Alcatraz, ma non riesce a scaldare più di tanto l’infreddolito pubblico milanese.

Ed ecco che, alle 21 in punto, sale sul palco Mr. Mark Tremonti, i due ex Submersed Eric Friedman alla chitarra,  Garrett Whitlock alla batteria e Tanner Keegan al basso, che sostituisce Wolfgang Van Halen assente in questo tour per impegni paralleli. Il pubblico non è quello delle grandi occasioni, ma quelli presenti sono tutti lì per il chitarrista degli Alter Bridge. Partono subito in quarta con la title track del loro secondo disco “Cauterize”, che fa scaldare tutti i fans sulle transenne e proseguono poi con le bellissime “You Waste Your Time” e “All I Was”. Se questo è il biglietto da visita dello show, posso dire tranquillamente che si prospetta un concerto incredibile. Mark Tremonti, con il suo side project, riesce ad esprimersi come vuole, con riff più graffianti che si avvicinano molto di più all’heavy metal anni 70/80 . Questa vena metal purtroppo non si sente molto negli Alter Bridge e men che meno in passato con i Creed.  Un tempo Tremonti voleva formare un super gruppo con Jamey Jasta e Joey Jordison, ma purtroppo è un sogno rimasto nel cassetto, visto che poi sono nati gli Alter Bridge. Da quel cassetto però nel 2012 è uscito questo Tremonti Project e il risultato non è niente male.

Tornando al concerto, la scaletta è un fantastico mix tra i due dischi, senza prediligerne uno piuttosto che un altro.  Suoni pesanti con  "Flying Monkeys" in cui Mark arriva a brillare vocalmente , mentre con  " The Things I've Seen " si apprezzano anche i magnifici assoli che si mischiano con le parti vocali sempre perfette. Con "Radical Change" ci avviciniamo al suono più trash che fa saltare e “pogare” tutta la folla in un modo incredibile. Ci sono delle piccole pause, ma questa sera si continua a “rockeggiare” con " Dark Trip " e  "Brain". “Providence” è la canzone più lunga dell’ultimo disco che rompe le dinamiche del concerto che ha visto fino ad adesso brani brevi e diretti che non danno respiro ai presenti. "Arm Yourself” è il brano giusto per far tornare il concerto verso la rotta che stava prendendo. “Decay” è fantastica, con Mark che si mette a cantare con il pubblico come spesso fa Myles durante i concerti degli Alter Bridge. Rimanendo in casa Alter Bridge, " Another Heart” è forse il brano che più si avvicina al sound di Myles e tutto questo viene molto apprezzato dai presenti.

Durante un concerto ci si aspetta sempre una chicca a rendere indimenticabile la serata. Ci si potevano aspettare dei brani di Dust, che uscirà l’anno prossimo, ma la band ci regala “Sympathy”, brano che è solo la seconda volta che viene suonato live, tutto questo è bellissimo anche perché è uno dei pezzi migliori di Cauterize. Un po’ metal, un po’ trash, un po’ heavy, questo concerto ha bisogno di una spruzzata di metalcore con  "Wish You Well", dove un fantastico circle pit è la degna conclusione di un concerto intenso, nonostante non abbia superato l’ora e mezza.

E’ sempre un piacere vedere dal vivo una macchina da guerra come Mark Tremonti, in attesa dell’uscita di Dust nei primi mesi del 2016 e dei prossimi appuntamenti con gli Alter Bridge, sapendo già in partenza che saranno un successo assicurato.

Setlist:

• Cauterize
• You Waste Your Time
• All I Was
• So You're Afraid
• Flying Monkeys
• The Things I've Seen
• Radical Change
• Dark Trip
• Brains
• Providence
• Arm Yourself
• Decay
• Another Heart
• Sympathy
• Wish You Well