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12/03/2016 - MILANO CIRCOLO SVOLTA
Report a cura di: Carlo Vergani
Come in tutti i generi musicali, anche nel metal ci sono molti gruppi che cercano di sperimentare sempre cose nuove per cercare di differenziarsi dagli altri. Uno di questi gruppi è senza dubbio gli Hacktivist.
Dopo 4 anni da loro EP e dopo aver appena pubblicato il loro primo disco, eccoli salire per la prima volta su un palco italiano. Il loro sound è un Metal/RAP che ha subito riscosso diversi consensi, tra i quali il cantante degli Enter Shikari, Rou Reynolds, che li ha voluti come gruppo spalla in diverse date dei loro tour.
Rou è rimasto talmente sorpreso dalla loro musica da collaborare con loro per il brano Taken” inserito in “Outside the Box” il loro primo disco. Il locale milanese non è pienissimo, ci sono gruppi di ragazzi, per lo più sostenitori delle band di supporto che sono qui per bersi una birra in compagnia ed ascoltarsi del sano hardcore moderno. Verso le 23 abbondanti ecco salire sul palco Jermaine «J» Hurley ,Ben Marvin ,Tim «Timfy James» Beazley, Josh Gurner e Richard Hawking.
Quello che mi colpisce fin da subito è la loro carica emotiva, vogliono spaccare tutto con la voglia di farsi conoscere anche qui in Italia. Le Urla di Ben si mischiano perfettamente con il Rap di Jermanine e la voce armonica e pulita di Timfty. La musica degli Hacktivist è una miscela di diversi stili, il loro marchio di fabbrica è l'utilizzo di chitarre a 8 corde e bassi a 6 corde per ottenere un sound distorto e cupo. I loro testi sono concentrati su temi politici come l'anarchia , le teorie della cospirazione , la corruzione del governo , la violenza, l'unità contro l'oppressione e altre questioni sociali ed economiche.
Dal vivo si nota più che altro la loro presenza scenica, soprattutto in locali così piccoli, ma il loro Rap Metal è molto più vicino al Nu metal degli anni 2000 che all’hardcore più rude e classico. Purtroppo neanche il tempo di incominciare ad apprezzare la loro musica che il concerto è già finito. 40 minuti scarsi sono veramente pochi per una performance da headliner, ma Ben e compagni si sono comportati molto bene e guardando come la folla ha riempito il loro stand del merch dopo il concerto, vuol dire che hanno raccolto diversi feedback positivi compreso il mio.
Vorrei menzionare e ringraziare i gruppi di che hanno accompagnato la band di Milton Keys : Dedalus project, denhial e Codename: delirious. Un ringraziamento particolare a Rude Records per l’invito.