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08/01/2010 - Bloom - Mezzago (MB)
Report a cura di: Manq
Ok, lo so che ormai I pezzi scritti da me potrebbero costituire una sorta di rubrica dal nome “Quanto erano fighi gli anni ‘90” e che, con tutta probabilità, vi sarete anche rotti le palle di sentirmene cantare le lodi. Lo capisco. Questo giro però credo di avere una buona scusa per ritornare in argomento senza tuffarmi nel passato. Venerdì 8 Gennaio infatti il Bloom di Mezzago ospitava due band sicuramente di stampo nineties, ma che il sottoscritto ha preso in mano seriamente solo nel da poco concluso 2009: Fine Before You Came e Minnie’s. Entrambe le band sono da poco uscite con un nuovo lavoro che, in entrambi i casi seppur in ciascuno a suo modo, segna una sorta di nuovo corso.
Arrivo al Bloom intorno alle 22.30 ed è ancora in corso il check. Due parole sul locale, come al solito, vanno dette anche perché per una volta sono di puro elogio. Il Bloom infatti nella mia testa è il locale ideale per un concerto di piccola/media affluenza. Suoni ottimi, posto accogliente, zero orari da rispettare. Non è un caso che, da quando esiste, ci abbiano suonato band del calibro di Nirvana, Green Day, Motorpsycho, Primus e moltissime altre, soprattutto se si considera che Mezzago non è certo una città di rilevanza nel panorama lombardo. Al mio arrivo l’affluenza è buona e questo già rende l’evento un mezzo successo visto che, personalmente, non c’è nulla come un live in un piccolo club gremito. Plauso all’ingresso gratuito.
I primi ad esibirsi sono i Minnie’s. Il loro ultimo disco, “L’esercizio delle distanze”, è stato letteralmente consumato di ascolti dal sottoscritto. Non sono bravissimo nel dare etichette, in soldoni si tratta di rock caratterizzato da melodie accattivanti, soluzioni mai banali e attitudine punk-rock di quella vera, di quella con un passato alle spalle, per capirci. Sul palco ripropongono buona parte dell’ultimo disco (“Per cosa si uccide”, “Lasciatemi”, “Se arriva il temporale”, “Baciami sapido”, “Hey”, “L’esercizio delle distanze”, “Solo sonno”, “Milano è peggio”) è “Un’estate al freddo”, la title track del primo disco che al mio orecchio tira fuori una forte impronta Get Up Kids, non più così marcata nei nuovi pezzi. La prova è convincente, ha un buon tiro ed una buona energia ed alla fine sono decisamente soddisfatto.
Tempo di una birra ed è il turno dei Fine before you came anche loro in giro a presentare “Sfortuna”, l’ultimo disco i pezzi del quale compongono per intero la scaletta del set. Dai precedenti lavori infatti non è cambiata solo la lingua utilizzata nei testi, che ora è l’italiano, ma anche i suoni. E di parecchio, visto che ora appiccicherei alla band la targhetta “post-hc”. Questo probabilmente ha portato la band alla decisione di suonare dal vivo solo la roba nuova. Ora, so che potrei sembrare esagerato, ma se volete davvero assistere a cosa è stato il fenomeno HC nel milanese, a cosa sia l’ attitudine che di questi tempi in giro non si trova più e che ha segnato la vita di un bel po’ di persone, non ci sono molte altre band che possano farvelo vedere. Oggi, intendo. Quindi fatevi un favore, se vi capita andate a sentirli. Durante lo show si perde subito la concezione di gruppo e quella di pubblico e tutto si fonde in un'unica massa urlante. Coinvolgimento al 110%, anche per il sottoscritto che non li ha mai seguiti e che ha ascoltato il disco solo poche volte prima del concerto. Aprono con “Lista” e chiudono con “Vixi”, suonando come detto tutti i pezzi di “Sfortuna” e scusandosi di non essere riusciti a proporne almeno uno nuovo. In una parola: intensità.
Alla fine del concerto quindi c’è molta soddisfazione per la prova di entrambi i gruppi, da me sfogata al banchetto del merchandise.
Nota a margine: Sentire due band che cantano in italiano testi che, a mio avviso, sanno essere veramente molto belli e coinvolgenti vale tantissimo.