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28/11/2015 - Paladozza - Bologna
Report a cura di: Fabio Goretti
Arriviamo al Paladozza alle 6 e 30 circa, qui è impossibile non notare la chilometrica fila di persone che attendono l'ingresso, infatti gli eventi successi a Parigi hanno costretto gli organizzatori ad intensificare i controlli all'ingresso, quindi armati di buona volontà come tutti gli amanti dei live ci mettiamo in coda ed aspettiamo il nostro turno.
Finalmente riusciamo a prendere posto e dopo pochi minuti gli Editors salgono sul palco uno alla volta, suonando il meraviglioso crescendo di “No Harm”, singolo estratto dall'ultimo lavoro in studio della band. Ingresso a sorpresa, eseguito in maniera magistrale che il pubblico premia con un lunghissimo scroscio di applausi al termine del brano.
La band prosegue il suo live alternando canzoni dell'ultimo lavoro in studio, tra cui decisamente degne di nota le versioni live di “life is fear”, “forgiveness” e “salvation” a canzoni potenti estratte dal precedente lavoro come “formaldehyde”, e “a ton of love”.
Particolarmente strabiliante ed inaspettata rispetto ai loro live passati, la presenza scenica di Tom il cantante che si lascia andare a balli pur non perdendo mai la sua eccezionale e potente timbrica. Altra peculiarità che sicuramente ha colpito tutti i musicisti e non solo è la capacità di ogni membro della band di cambiare strumento, spesso e volentieri infatti la composizione della band cambiava, tutti i componenti hanno fatto almeno un brano alle tastiere o ai synth, il tastierista ha spessissimo imbracciato una chitarra e Tom oltre che cantante si è dimostrato un ottimo pianista e chitarrista.
Verso metà del live il cantante rimane solo sul palco, imbracciando la sua chitarra acustica e suona una bellissima “smockers outside the hospital doors” che sicuramente ha toccato tutti i vecchi fan come me e non solo.
Il gruppo suona ininterrottamente per quasi due ore, naturalmente tengono per il gran finale la loro hit “papillon” che fa alzare in piedi a ballare tutto il palasport.
Gli editors sono maturati tantissimo negli ultimi anni e sono ora una delle band più interessanti del panorama inglese; dopo questa sera posso tranquillamente dire non solo per i dischi in studio ma anche per le loro qualità live.