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07/06/2016 - LIVE CLUB - TREZZO D'ADDA (MI)
Report a cura di: UnderD
Per quindici anni, per un motivo o per l'altro, le strade mie e quelle dei Deftones non si sono mai incrociate e per tutto questo tempo ho campato con i racconti di chi aveva assistito ad un loro concerto. Ora finalmente anche se con un po' di ritardo è arrivato il mio turno. La serata del Live Club di Trezzo sull'Adda (veramente un bel club) si apre con l'esibizione degli inglesi Three Trapped Tigers, una buona mezz'oretta di musica strumentale alternativa, frutto di influenze prog rock, trip hop e drone, sonorità più o meno accostabili ai Team Sleep di Chino Moreno. Finita l'esibizione dei Three Trapped Tigers, il club milanese è ormai giunto al suo tanto pubblicizzato soldout (2500 i presenti) e l'attesa per l'arrivo sul palco dei Deftones è veramente spasmodica. La band americana si presenta sul palco con un Chino Moreno biondo (come ai tempi del tour di Around The Fur) e con un trittico di brani storici (Rocket Skates, My Own Summer (Shove It) e Be Quiet And Drive (Far Away) ) che fanno tremare il locale. Chino è in forma, canta veramente bene e Carpenter, perennemente con la chioma svolazzante, non sbaglia un riff: è chiaro a tutti che stiamo assistendo ad uno dei concerti dell'anno. La scaletta è piuttosto varia anche se viene dato un po' più spazio ai brani di Around The Fur, White Pony, Diamond Eyes, Koi No Yokan e viene completamente ignorato Saturday Night Wrist. "Mx", "Swerve City", "Rosemary", "Diamond Eyes" (in una versione leggermente allungata), "You've Seen The Butcher" e "Prince" si susseguono in un delirio di luci, applausi e cori. Il concerto offre tutte le sfumature tipiche della musica dei Deftones, alternando ai momenti rabbiosi dell'hardcore le sensuali "carezze" delle melodie new wave. "Prayers/Triangles" è il primo dei nuovi brani estratti da Gore presentati dalla band (seguirà anche "Rubicon" che darà la stessa impressione) e purtroppo mi duole ammettere che, nonostante un'ottima interpretazione/esecuzione, all'impatto live del nuovo materiale manca qualcosa. L'apice massimo della serata viene raggiunto con l'esecuzione delle tre gemme targate White Pony, ossia "Digital Bath", "Knife Party" e "Change (In The House Of Files)" cantate a squarciagola da tutto il locale che per poco più di dieci minuti si trasforma in un contenitore di pura poesia metallica. "What Happened To You?", "Around The Fur", "Rickets" e la già citata "Rubicon" fanno salire la temperatura del Live Club alle stelle, tanto che Chino è costretto a disfarsi della sua, ormai grondante, camicia. Qua finisce la prima parte del fin qui grandioso concerto dei Deftones. Gli encore sono riservati all'energia pura, al pogo e ai fun più old school, con l'esecuzione di "Root" e "Engine No.9" estratte da Adrenaline del 1995 che accompagneranno poi ai saluti finali della band. Quindici anni di attesa ben ripagati, i Deftones di oggi sono una band matura ed in stato di grazia, capace di regalare emozioni a 360 gradi, questo 7 giugno del 2016 rimarrà per molti anni tra i miei ricordi più belli. Grazie Deftones.
Setlist:
Rocket Skates
My Own Summer (Shove It)
Be Quiet and Drive (Far Away)
MX
Swerve City
Rosemary
Diamond Eyes
You’ve Seen the Butcher
Prince
Prayers/Triangles
Digital Bath
Knife Party
Change (In the House of Flies)
What Happened to You?
Around the Fur
Rickets
Rubicon
Encore:
Root
Engine No. 9