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16/06/2016 - FERRARA
Report a cura di: Fabio Goretti
Anche quest’anno ci ritroviamo a Ferrara, per la ormai storica manifestazione di “Ferrara sotto le stelle”, che come sempre porta nomi di grande livello. Per questa serata di apertura gli organizzatori hanno deciso di addentrarsi in un genere che raramente prima aveva preso parte agli eventi della manifestazione ferrarese.
Infatti oggi, l'evento targato DNA, prende vita la prima edizione dell’Astro festival, serata incentrata sulla musica elettronica, pur strizzando l’occhio a sonorità funk, dub e al rock psichedelico.
La serata inizia all’interno del cortile del Castello Estense. In questa location più intima, l’organizzazione decide di far suonare gli unici esponenti italiani in cartellone: prima Popolous che riscalda l’ambiente con il suo DJ set molto variegato che alterna momenti dubstep ad altri che rasentano il tribale, subito dopo i Jolly Mare che miscelano basi elettroniche ad un suono molto funk tipo dell’elettronica anni 70 e 80 made in Italy.
Successivamente ci spostiamo in Piazza Castello per goderci il potentissimo live dei Floating Points. Si tratta della band sicuramente più rock della serata nonostante amino unire l’elettronica inglese tipica degli anni 90 e 2000 a fortissime influenze jazz che durante il concerto prendono addirittura una piega psichedelica attraverso i molti virtuosismi dei componenti del gruppo. In questo ping-pong tra un palco e l’altro, torniamo all’interno del cortine del Castello e ci ritroviamo davanti all’atmosfera più rilassante dei Junior Boys. Il gruppo canadese riesce a catturare l’attenzione di tutto il pubblico presente con il suo synth pop (ahimè buona parte del pubblico non è potuta entrare nel cortile a causa del numero limitato di persone che questo può contenere).
Il gran finale è stato affidato prima ad un live incredibile dei Caribou e, successivamente, ad un più tranquillo dj set di Four Tet. In entrambi i casi Piazza Castello si trasforma in un’enorme discoteca all’aperto e il pubblico balla fino all’altezza del mixer preso dalle atmosfere rabbiose ed aggressive di caribou prima e lisergiche di Fort Tet dopo.
Sicuramente una serata ben riuscita per la prima edizione dell’Astro Festival che merita di essere riproposto nei prossimi anni.