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06/11/2015 - BOLOGNA - ZONA ROVERI
Report a cura di: Underd
Serata speciale al Zona Roveri di Bologna, arriva uno dei "grandi quattro" del thrash internazionale, arrivano gli Anthrax. Prima degli headliner, sul palco del Rock Club emiliano, si esibiscono i toscani ed emergenti Runover che con la loro simpatia e soprattutto energia, riescono ad intrattenere gli ancora non tantissimi presenti, a suon di staffilate thrash e groove, tra Extrema e Slayer. Forse un po' troppo breve la loro esibizione ma hanno comunque dato prova di essere una formazione compatta e dal buon potenziale.
Ancora qualche minuto di attesa, giusto per dare il tempo al locale di riempirsi (che sarà quasi sold out) e sul palco si presentano il mitico Scott Ian, Jonathan Donais, Frank Bello, il carismatico Joey Belladonna e Jon Dette che pochi giorni prima ha sostituito l'infortunato batterista Charlie Benante. La scaletta della serata presenta subito il meglio del meglio della carriera dei newyorkesi, inanellando in serie pezzi storici come: "A.I.R", "Caught in a mosh" e la famigerata "Madhouse". La band appare subito in stato di grazia e la voce di Belladonna, nonostante gli anni che passano, è un qualcosa di veramente pregevole da ascoltare. Il locale è in preda all'euforia, non si vedono molte pogate, ma tanta gente che salta, balla e canta ogni singola parola di ogni canzone, alzando al cielo corna, “diti medi” e birre. Al Zona Roveri sono presenti due generazioni di funs degli Anthrax: gli under 40 e gli under 20 e ho notato anche molti padri con figli al seguito. La band continua la propria performance in maniera impeccabile, Scott Ian è una macchina, macina riffs di una precisione impareggiabile e per tutto il concerto scuoterà, come suo solito, su e giù il suo pizzettone ormai quasi del tutto argenteo. Si procede con la cover di Joe Jackson, "Got The Time", per poi arrivare all'apoteosi di cori per "Efilnikufesin (NFL)". Joey interagisce molto con il pubblico e spesso si diverte nel prendere i giro i portatori sani di barboni (compreso il sottoscritto), facendo notare che la sua faccia è bella liscia e la nostra provoca solo il prurito. Arriva il momento del materiale più recente con "Fight 'em 'til you can't", per poi tornare ad un classico come "Medusa" che, ancora una volta, fa ballare e cantare tutti quanti. La band passa alla presentazione della nuova "Evil Twin" che non suscita particolari entusiasmi, nonostante una esilarante introduzione di Ian: questa canzone, vi farà cagare addosso (in un ottimo italiano). Da un estremo all'altro, da un nuovo brano ad uno del primo album del 1985, si torna alle origini con la cover "March Of the SOD" degli Stormtroopers Of Death. Una piccola pausa e sul palco vengono issate le effigi degli scomparsi e amici della band, Ronnie James Dio (a cui Belladonna sembra ispirarsi molto) ed il compianto chitarrista dei Pantera, Dimebag Darrell. Le immagini di questi due mostri sacri della scena metal, faranno da scenografia alla bella ed emozionante "In the end", durante la quale, Belladonna mostrerà di continuo le corna in classico stile Dio. Una menzione d'onore anche per il bassista Frank Bello che canta e gira per il palco come un ragazzino di vent'anni. A concludere la prima parte del concerto arriva l'attesa "Antisocial", dove la sinergia tra band e pubblico è totale. Non è ancora tutto finito, c'è il momento degli encore, che prendono il nome di "Indians" e "Among the living" che fanno saltare le ultime corde vocali rimaste sane tra il pubblico. A questo punto, la band si abbraccia sul palco e con il sorriso sulle labbra saluta i presenti al Zona Roveri con una promessa di Scott Ian: torneremo l'anno prossimo per farvi sentire il nuovo album!!! Ci saremo.
Setlist:
- AIR
- Caught in a mosh
- Madhouse
- Got the time
- Efilnikufesin (NFL)
- Fight 'em 'til you can't
- Medusa
- Evil Twin
- March of the SOD
- In the end
- Antisocial
- Indians
- Among the living