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09/12/2016 - BOLOGNA - UNIPOL ARENA
Report a cura di: Alessio Degiampietro
Quando una band come gli Alter Bridge mette piede sul palco e soprattutto fa tappa in Italia, tutto può diventare memorabile. Memorabile infatti è stato il concerto tenuto dalla band a stelle e strisce a Bologna il 9 dicembre. Spinti dal successo dell’ultimo lavoro The Last Hero, gli Alter Bridge hanno dato vita a uno show dai contorni infuocati, che ogni fan italiano potrà ricordare a lungo come un evento unico, imperdibile, sommativo tra il passato e il presente. E per favore non si parli più di “ceneri dei Creed con un buon cantante”: questi sono gli Alter Bridge e lo sono da 12 anni.
I brani sono stati 19 anni di cui 5 tratti dall´ultimo album, uscito in Italia il 7 ottobre 2016. La voce di Myles Kennedy (che ormai é da 30 e lode per estensione vocale e presenza scenica), i riff potenti e coinvolgenti di Tremonster (aka Mark Tremonti, genio chitarristico del Metal moderno), la sezione ritmica con Brian Marshall al basso e Scott Phillips alla batteria: questi sono gli ingredienti di una band che ha fatto emozionare tutti e che dal vivo rende ancora di più. Il futuro del mondo Metal? Si, ma soprattutto il presente.
L´attesa si fa sentire già dal mattino, con decine di fan che attendono prima al freddo e poi nella nebbia bolognese. La classica organizzazione all´italiana, poi, posticipa l´apertura dei cancelli dalle 17 alle 19, con storie di guardaroba prima aperti poi chiusi, parcheggi ai quali si può accedere o forse no…solita storia purtroppo, per cui è facile pensare che eventi come il Download Festival oppure il Rock am Ring restino, almeno per l´Italia, un´utopia. Comunque molto buona l´acustica dell´Unipol Arena.
La serata è stata aperta dai Like a Storm, buona ed interessante band neozelandese, che ha scaldato gli animi con sonorità post-grunge unite al didgeridoo (strumento a fiato usato dagli aborigeni). Successivamente sul palco sono saliti i Gojira, pionieri del Metal francese e molto apprezzati da Myles Kennedy. Seppur lontani dallo stile e dalle sonorità degli Alter Bridge, i francesi hanno letteralmente preso d´assalto il palco con suoni massicci e con il growl notevole di Joe Duplantier. Anche per loro uno show di alto livello. Nota: i Gojira sono candidati ai Grammy Awards 2017 insieme a Metallica, Megadeth, Korn, Disturbed e Periphery … non male! Hanno proposto brani meno recenti ma senza fare a meno di alcune perle tratta da Magma, il loro ultimo album. Sensazionale Silvera in versione live.
Puntualissimi salgono sul palco gli Alter Bridge, si inizia con The Writing on the wall, apertura potente e vigorosa tratta dall´ultimo album: la band suona davanti a un maxi-schermo che proietta le immagini di inquinamento e altri mali del mondo. Chiaro è l´attacco contro i potenti della terra e a quello cui ci stanno portando. Si torna poi nel passato con Come to life e di nuovo con Addicted to pain, a completare un trittico incandescente. Non a caso queste tre canzoni erano state evidenziate in giallo sulla classica setlist da mettere a terra sul palco, quasi a voler premere sull´acceleratore già alla partenza. L´incipit perciò è una bomba, che prende il pubblico per mano e lo porta in alto con Ghost of days gone by. Nota di merito alle migliaia di fan che hanno riempito l´Unipol Arena, perché hanno accompagnato gli Alter Bridge cantando ogni brano dall´inizio alla fine. Non c´è mai pausa e, passando per Cry of Achilles con lo splendido arpeggio iniziale di Myles, si arriva al secondo brano tratto da The Last Hero, Crows on a Wire, trascinante ancora di più in versione live. Dopo Ties that bind e la title track dell´ultimo lavoro, è doveroso lasciare il microfono a Mark Tremonti che con Waters Rising si impadronisce per 6 minuti del palco confermando di avere qualità canore non indifferenti. Dopo il singolo My Champion, la band si ferma e arriva il momento delle ballads Wonderful Life e Watch Over you, dove Myles imbraccia la chitarra acustica e duetta con il pubblico ormai in delirio. Imperdibile.
Inizia la discesa verso il vortice dove a farla da padrone sono la tiratissima Slip to the Void, Isolation e l´onnipresente Blackbird, con lo splendido assolo “doppio” di Myles e Mark. Non può mancare la presentazione della band con l´assolo di batteria di Scott Phillips, e si capisce che è arrivata anche Metalingus. Si chiude con il singolo che nel 2004 ha fatto conoscere gli Alter Bridge al mondo, Open Your Eyes. Luci spente. È finita anche questa volta…anzi no: si torna sul palco per l´encore con Show me a Leader (ancora tratta da The Last Hero) e si chiude, per davvero, con quello che ormai si può considerare un po’ un inno della band: Rise Today.
Una serata indimenticabile per gli amanti del genere, a conferma che in Italia l´esercito del Metal esiste e resiste. Stay Rock and Long Life to Alter Bridge.
Questa la scaletta del concerto:
- The Writing on the wall
- Come to life
- Addicted to pain
- Ghost of days gone by
- Cry of Achilles
- Crows on a wire
- Ties that bind
- The last hero
- Waters rising
- My champion
- Wonderful life
- Watch over you
- Slip to the void
- Isolation
- Blackbird
- Metalingus
- Open your eyes
- Show me a leader
- Rise today