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da: Swindon (UK)
Per fans di: Darkest Hour et similia
I The Cold Harbour sono una band che io definirei metalcore. Io di metalcore non è che ne ascolti tantissimo, quindi dimenticatevi la possibilità che io adesso stia qui a snocciolarvi sottogeneri vari in cui questi ragazzi possano rientrare, o tantomeno band di riferimento. Se non ascolto tantissimo metalcore è senza dubbio anche perché, dopo un po’, la solfa mi stanca e di originalità da quelle parti non se ne trova tantissima.
Questi cinque ragazzi inglesi però mi hanno colpito e quindi ho deciso di buttar giù due righe e parlarvene, anche perchè a mio avviso qui su Groovebox potrebbero riscuotere consenso.
Lo spunto che prendo per scriverne è lo streaming recentemenete uscito del loro nuovo disco, “Homebound”, ascoltabile sul bandcamp della Blackheart Records (http://blackheartrecords.bandcamp.com/). La proposta è essenzialmente hardcore con energia da vendere che attinge spesso a melodie e atmosfere di ispirazione black metal. Costretto a farvi un esempio direi i Darkest Hour di “Undoing Ruin”, ma credo davvero si possano fare altri mille nomi. Il punto di un disco come questo non è quello che c’è dentro, secondo me, ma se sia o meno capace di farsi notare nell’oceano sconfinato della proposta di genere che c’è attualmente in circolazione e secondo me questo “Homebound” lo è. I punti a favore sono sicuramente la buona produzione, la voce molto convincente e, come detto, le melodie che si sposano molto bene alle ritmiche sia nelle parti più tirate che in quelle dilatate e d’atmosfera spesso arrivando quasi ai confini del post-HC.
Se vi piace questo tipo di suono, dategli una chance perché meritano e, tutto sommato, suonano molto meno scontati di altri grossi nomi del genere.
Per chi fosse interessato, il loro contatto facebook è http://www.facebook.com/?ref=tn_tnmn#!/thecoldharbour.