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da: Palermo
Per fans di: The Used, The Blackout, Emanuel, Kids In Glass Houses
Passione per l’elettronica, spirito rock’n roll, attitudine punk e tanta voglia di divertirsi: questi gli ingredienti della miscela esplosiva proposta dai The Economist, quintetto di Palermo giunto al debutto discografico l’anno scorso con “Sailors Did’nt Play With Fire”.
Questo di cui vi sto parlando è un progetto messo in piedi circa 3 anni fa e portato avanti seguendo l’etica del DIY (Do It Yourself), dunque autoprodotto a 360° da parte di questi giovani musicisti con risultati più che soddisfacenti, alla continua ricerca di nuove soluzioni facendo riferimento ad una gamma di influenze quanto mai variegata.
Sebbene si rimanga sempre nell’ambito dell’easy listening, con melodie e ritornelli di facile presa sull’ascoltatore, negli 11 brani che compongono il primo full-lenght della band si possono trovare differenti sonorità, dall’emo al funk, dalla new-wave al pop-punk, con chitarre che spesso e volentieri si lasciano andare in riffoni dal sapore southern-rock che ben si coniugano con le parti elettroniche.
Tanta è dunque l’energia sprigionata da canzoni come “Goldline”, “Call It Dead Pop” o “Set Your Time”, per quello che alla fine risulta essere un dance-rock di ottima fattura, all’ascolto del quale è veramente difficile rimanere impassibili.
In definitiva i The Economist sanno il fatto loro e con le sole proprie forze sono riusciti a confezionare un disco ben suonato ed interpretato, divertente ed energico, accattivante e mai noioso. Complimenti.
Album in uscita: “Sailors Did’nt Play With Fire”
Etichetta: -
Link: www.facebook.com/wearetheeconomist